Vita di coppia

Dare colore alle relazioni – seconda parte

Nel mio articolo Dare colore alle relazioni ho spiegato i primi 3 colori delle relazioni sane, cominciando ad offrire alcuni consigli per mantenere vive e vitali le relazioni sentimentali.

Capita, infatti, che quando le relazioni (quelle di coppia come quelle di amicizia) sono di lunga durata si tende a dare per scontata la presenza dell’altro e la stabilità del sentimento, cessando di offrire quelle attenzioni e quelle cure quotidiane che impediscono al legame di “seccare”. L’errore di credere garantito a vita un amore ha portato molte coppie a perdersi… meglio evitarlo quindi, dando “colore”, anzi più colori, alla propria relazione! Per questo dopo il rosso, l’arancio e il  giallo, ne vediamo ora altri 4 prendendo sempre spunto dal mio manifesto Colora le relazioni.

Verde come il rispetto per l’altro

Può succedere, quando una relazione è ai suoi albori, che si decida di passare sopra alcuni “difetti” o caratteristiche poco apprezzate del partner pensando che prima o poi cambierà. Anche quando un rapporto è più rodato, può succedere che si creda che per amore il partner debba cambiare quando gli venga richiesto. La realtà è però un’altra: chi ama non deve cambiare per l’altro, ognuno di noi ha il diritto di essere accettato e rispettato per quello che è: unico, speciale, diverso da chiunque altro e con nessun altro paragonabile.

Amare, quindi, è lasciare che l’altro sia se stesso e possa realizzare pienamente se stesso. Non obbligarlo ad incarnare il proprio sogno o i propri desideri. Rispettare la sua natura, le sue aspirazioni, i suoi desideri. E quando possibile aiutare l’altro a realizzarli: perché l’amore vero e sano dà modo ad ognuno di trovare se stesso e diventare pienamente se stesso.

Per riuscire in questo, il rispetto deve partire dall’ascolto profondo dell’altro. Nell’articolo precedente sottolineavo l’importanza di una comunicazione chiara, aperta, sincera e senza ambiguità: una simile comunicazione sarebbe impossibile senza un ascolto attento, rispettoso ed empatico dell’altro. Il che vuol dire, ad esempio, smettere di fare altro e guardare in faccia chi sta parlando, non pensare alla risposta da dare (o peggio ancora a tutt’altro) mentre qualcuno parla, chiedere chiarimenti se qualcosa non è chiaro, senza credere di conoscere già cosa vuole comunicare…

Azzurro per dimostrare il proprio affetto

Shakespeare diceva “Non t’ama chi amor ti dice, ma t’ama chi guarda e tace“. Ma su questo il Bardo si sbagliava!

Il proprio affetto va dimostrato sempre, in qualunque tipo di relazione: questo logicamente vale ancora di più per l’amore all’interno di una coppia. Gli innamorati si dicono in continuazione quanto si amano, a parole e con i gesti e cercano continue conferme nel partner, mentre quando il rapporto è consolidato è meno frequente mostrare l’amore.

Magari non si dice “Ti amo”, però si desidera sentirselo dire. Oppure si sogna di ricevere un regalo, un pensiero carino, un’attenzione speciale, per sentire di essere ancora importanti e speciali per il proprio partner. Ed è giusto che queste attenzioni reciproche non manchino, perché l’amore va dimostrato e spesso.

Come? Esistono vari modi per dimostrare l’affetto, ognuno ha il suo preferito. In particolare Gary Chapman ha individuato 5 linguaggi dell’amore (ma non sono gli unici):

  • Parole di affermazione: dire con le parole il proprio amore e il proprio apprezzamento per il partner, mostrare che si riconoscono le sue qualità;
  • Tempo di qualità: trascorrere del tempo dedicato a condividere ciò che piace, a dialogare, a fare progetti e sogni insieme, gustare la compagnia reciproca senza pensieri o doveri;
  • Regali: fare delle sorprese, regali non per forza legati a ricorrenze specifiche, magari piccole cose, ma che indicano un’attenzione ed un pensiero speciale;
  • Atti di servizio: fare dei lavoretti dentro casa, fare proprie incombenze che di solito sono del partner non perché sia stato chiesto esplicitamente, ma semplicemente per fargli cosa gradita e risparmiargli una fatica;
  • Contatto fisico: è forse la dimostrazione per eccellenza dell’amore. Da un abbraccio ad un rapporto sessuale, i gesti fisici che parlano di amore sono vari e vanno tutti coltivati per non far “seccare” una relazione.

Dicevo che ognuno ha il suo “linguaggio” preferito ed è naturale che usi quello per dare il suo amore. Solo che non sempre nella coppia i linguaggi corrispondono: magari ad uno piace fare (e di conseguenza ricevere) regali, mentre l’altro preferisce dire parole di affermazione e apprezzamento (e quindi quelle vorrebbe sentirsi dire). Quando questo succede si rischia che ciascuno dei due non dia il giusto valore a quello che fa il partner, semplicemente perché non si comprende quel “linguaggio” (proprio come se fosse una lingua sconosciuta). Per questo motivo è bene capire quale è il linguaggio preferito del partner e, almeno ogni tanto, usare anche quello affinché possa riconoscere quanto gli viene dimostrato.

Indaco come l’autonomia da promuovere

Ho scritto poco più su che amare significa aiutare l’altro a realizzare pienamente se stesso, a sviluppare le proprie risorse e le proprie potenzialità. Questo significa accettare che il proprio partner non dipenda (né economicamente né emotivamente) da sé, ma sia autonomo pur vivendo pienamente il rapporto di coppia.

Questa autonomia significa che ciascuno dei due partner ha diritto ad avere i propri spazi e le proprie passioni, pur mantenendo uno spazio di condivisione da coltivare e preservare. Ma soprattutto significa che la coppia non deve basarsi su un rapporto simbiotico, in cui l’uno crede di non poter esistere senza l’altro.

Se si sceglie di trascorrere la propria vita accanto ad un’altra persona è chiaro che ci si appoggerà almeno in parte alla sua presenza, ad esempio nella condivisione delle faccende pratiche da sbrigare. Così come è giusto che tale presenza sia (o dovrebbe poter essere) un supporto nei momenti di dolore e di fatica oppure una spalla con cui gioire per i propri successi. In un rapporto saldo tutto questo è normale ed è fonte di benessere per i partner. Fonte invece di malessere è quel rapporto in cui ad esempio uno si prende totalmente cura dell’altro, quasi che ne fosse il genitore.

Questo tipo di rapporto, definito appunto simbiotico, si crea e si mantiene nel tempo perché soddisfa dei bisogni inconsci dei due partner (da un lato essere accudito, dall’altro avere qualcuno da accudire), ma a lungo andare può creare malcontento e sfociare in litigi, separazioni, tradimenti… Per questo è giusto che ognuno dei partner sappia, a seconda delle circostanze, prendersi cura dell’altro o lasciare che sia l’altro a prendersi cura di lui: in una coppia è normale che questa alternanza ci sia, diventa un problema se i ruoli restano fissi. E se si nota che c’è questa tendenza, è bene reclamare la propria autonomia oppure promuovere quella dell’altro, spingendolo a prendersi nuove responsabilità.

Violetto dello stop ai pregiudizi

La maggior parte delle persone, prima di incontrare il partner con cui deciderà di condividere la propria vita, fa esperienze di relazioni sbagliate, le quali lasciano ferite che possono essere più o meno profonde. A partire da queste ferite, in alcuni casi, prendono vita dei pregiudizi legati alle caratteristiche delle persone che hanno deluso o dei rapporti deludenti e questi pregiudizi rischiano di rovinare le relazioni successive. Ogni persona che si incontra, ogni relazione cui si dà vita, può richiamare per qualche caratteristica ciò che è stato già vissuto in passato. E ciò può fare paura, perché si teme di soffrire nuovamente.

Ma anche all’interno di un rapporto consolidato e duraturo, può succedere di soffrire a causa di qualche comportamento del partner e di aver paura che possa ripetersi. Oppure può succedere di pensare che su alcune questioni il partner non cambierà mai e che quindi non sarà mai capace di sorprendere. E questi pensieri rischiano di ingabbiare l’altro in una visione precostituita, in cui può sentirsi stretto o da cui può essere troppo poco motivato ad uscire.

In entrambi i casi è utile mettere da parte i pregiudizi, dimenticare il passato e quello che si pensa di conoscere di una persona, ricordare invece che ciascuno di noi è unico e godere della bellezza che quella persona porta nella propria vita.

Ecco i colori delle relazioni, secondo me. Come li vivi o li hai vissuti? Senti che nella tua relazione attuale vanno ravvivati? Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti qui sotto.

Se lo ritieni utile, puoi chiedere una consulenza di coppia focalizzata sulle difficoltà che vivi col tuo partner, oppure puoi acquistare il mio corso L’arte di comunicare, per migliorare questo specifico aspetto del vostro rapporto.

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