Quando la coppia deve decidere…
Se si naviga un po’ in rete si potranno facilmente trovare consigli più o meno utili su come litigare all’interno di una coppia (come ad esempio qui). Lo stesso accade a proposito di idee e spunti su come fare pace con il partner dopo un litigio (puoi trovare qualcosa a questo link).
Un numero molto inferiore di suggerimenti appare invece a riguardo del saper decidere all’interno del rapporto di coppia (qualche considerazione si trova ad esempio in questo articolo). Eppure è proprio quando ci si trova a dover prendere una decisione su qualcosa, che sia importante o di poco conto, che la coppia molto spesso “scoppia“.
Cosa significa decidere
Per alcune persone già dover prendere una decisione da sole sembra una montagna insormontabile: c’è chi ha difficoltà a valutare i pro e i contro delle possibili alternative, così da scegliere la migliore per sé, e c’è chi preferisce affidare ad un altro la responsabilità delle proprie scelte di vita. C’è chi ha bisogno di molto tempo prima di arrivare a decidere cosa fare e chi, invece, decide di impulso e spesso si pente di tale scelta perché non adeguatamente ponderata.
Il punto è che per decidere devo prima definirmi. Ossia dire chi sono io e cosa voglio per me. E allo stesso tempo prendere una decisione mi definisce, cioè dice cosa è importante per me e cosa io divento attraverso quella scelta.
Inoltre decidere, proprio perché significa scegliere, vuol dire per forza di cose rinunciare a qualcosa, perdere qualcosa. Scelgo di essere qualcosa che magari mi piace e mi affascina, ma per farlo non sarò mai mille altre cose, che potrebbero essere ugualmente avvincenti.
Se ciò è difficile per una singola persona, è logico immaginare quanto lo possa essere per una coppia, allorché entrambi i partner dovranno definirsi e lasciarsi definire dalla scelta, perdendo qualcosa.
Non si può andare sempre d’accordo
Stando così le cose, è chiaro che arrivare ad una decisione congiunta non è sempre facile, e in alcuni casi può essere impossibile. Ed è del tutto naturale.
Perché i due partner hanno bisogni, motivazioni, obiettivi, interessi, aspettative e desideri diversi. Perché prima di diventare coppia ciascuno dei due ha iniziato ad immaginare una propria vita, un proprio futuro e ha cominciato a lavorare per realizzare quello che aveva cominciato a delineare. E capita che a volte questo vada a cozzare con i sogni, altrettanto legittimi, dell’altro.
Ci possono anche essere casi molto più banali di disaccordo su questioni in cui semplicemente si hanno preferenze diverse o opinioni diverse. Ed è perfettamente normale che sia così.
Se non ci fossero mai disaccordi, se non ci fossero mai difficoltà a trovare una comune visione, significherebbe che non è la coppia a decidere ma uno solo dei partner, a cui l’altro si affida completamente, senza assumersi alcuna responsabilità (semmai essendo pronto a rinfacciare in seguito le decisioni prese).
Tutto un gioco di potere
Quello che succede all’interno di qualunque coppia, che si trovi o meno nella situazione di dover scegliere e decidere, è che si stabilisce un gioco di potere. Ciascuno dei partner vuole assicurarsi una fetta di potere, in un ambito che gli è particolarmente caro e a cui non se la sente di rinunciare. Avere questo potere significa poter dire: “Sono io a disporre le cose” “Sono io a dire come si fa questo” “Su questo non devi mettere bocca”.
Può succedere che una coppia ben funzionante si divida consapevolmente alcuni ambiti di potere, che significa anche dividersi determinate responsabilità. Questo facilita la vita di coppia e ancor di più quella familiare, quando arrivano i figli. Ma a patto che sia chiaro che in qualunque momento queste divisioni possono essere riviste e modificate. E che la responsabilità è sempre condivisa dalla coppia, anche quando un ambito è più spesso sotto la “supervisione” di uno dei partner.
Ma ci possono anche essere casi in cui uno dei partner vuole avere potere su tutto, dettare le regole in ogni ambito della vita, senza lasciare possibilità di spazio ad un parere diverso dal proprio. E in questi casi o l’altro partner si adatta, perché reputa la relazione troppo importante per perderla (scelta che non sempre è sana per sé) oppure la relazione stessa si rompe, perché non viene accettata una simile egemonia.
Come si decide in due?
Se si desidera vivere una relazione sana, il potere non può essere tutto nella mani di una persona. Le decisioni quindi andranno prese insieme. Allo stesso tempo, però, non si può pensare che i partner vadano d’accordo su tutto (ed è assolutamente normale che sia così!).
Allora come si arriva a prendere una decisione in due?
La cosa più importante è credere entrambi all’importanza del condividere le decisioni, almeno per quelle più importanti. In secondo luogo è fondamentale avere obiettivi comuni. Il che dovrebbe essere proprio alla base della vita di coppia: una comunione di intenti, di finalità che si vogliono raggiungere. Anche se si hanno diverse opinioni su come ottenere quegli obiettivi.
Quindi una volta chiarito quale sia l’obiettivo da raggiungere, i due partner devono dirsi cosa ciascuno farebbe per ottenerlo ed ascoltarsi senza pregiudizi. Quando l’ascolto reciproco è vero, può succedere che uno dei due partner scopra che la scelta che farebbe l’altro è migliore della propria e che vale la pena optare per essa. Oppure può succedere che si debba arrivare a trovare un compromesso tra le due idee.
Come si fa?
Innanzitutto partendo da un dialogo sincero e da un ascolto profondo, dal quale possa nascere un confronto sereno e maturo tra i partner. In questo modo è possibile gestire le differenze che emergeranno, rispettando il punto di vista dell’altro. E sarà possibile arrivare a costruire nuove strade, nuove possibilità, nuove strategie, che siano in grado di mettere insieme il buono che c’è nelle idee di entrambi.
In alcuni casi non sarà necessario che la decisione nasca dalla creazione di una “terza strada”, ma il compromesso consisterà nel comprendere che l’idea di uno dei due è migliore in quell’occasione. L’importante è che questo accada in entrambi i sensi: non può essere sempre e solo un partner ad avere l’idea giusta!
E quando ci sono i figli?
Fin’ora ho parlato di situazioni di coppia. Ma quando la famiglia si allarga?
Se i figli sono piccoli difficilmente possono venire coinvolti nelle decisioni. Ma già verso i 4-5 anni possono essere chiamati in causa, per scelte quotidiane che li riguardano (non certo per le decisioni più importanti). Questo deve essere la norma per bambini in età scolare. E quando i ragazzi hanno 13-14 anni si può, gradualmente, cominciare a coinvolgerli anche in scelte più impegnative, affinché si sentano davvero parte integrante della famiglia e non solo persone che subiscono le scelte degli adulti.
Tutta la famiglia, così come la coppia per prima, ha il compito di costruire giorno per giorno il senso del noi, un sentimento profondo, basato sulla condivisione di tutto ciò che crea e rinforza il legame affettivo. Ad esempio creando dei rituali piacevoli da condividere, vivendo insieme momenti significativi, trovando sempre nuovi modo di divertirsi, ma anche affrontando uniti le inevitabili difficoltà della vita. E, logicamente, imparando a prendere insieme le decisioni.