6 consigli per genitori con figli a casa al tempo del Covid-19
Cominciamo da un argomento sempre complesso: le regole.
Essere chiusi dentro casa e non andare a scuola non vuol dire che tutto è permesso!!!
Chiaramente, come non bisogna diventare permissivi tutto d’un botto, non è il caso neanche di irrigidirsi in maniera incontrollata.
La cosa migliore da fare è cercare di mantenere le regole che da sempre vigono in casa, affinché siano rispettate come prima della chiusura delle scuole.
Logicamente sarà necessaria un po’ di flessibilità in più e la capacità di comprendere se qualche regola specifica debba essere temporaneamente sospesa. Ma va ricordato che i bambini (e i ragazzi) si abituano facilmente ad una maggiore flessibilità e difficilmente rinunciano ai “privilegi” acquisiti, quindi per facilitare il ritorno alla normalità (quando ci sarà!) è bene mantenere le regole familiari il più possibile invariate.
Questo tempo di sospensione sarà di certo un ricordo che noi e i nostri figli (almeno quelli che hanno l’età giusta per ricordare) porteremo per il resto della nostra vita. Gran parte dei ricordi è data dalla componente emotiva del vissuto che viene ricordato: io vorrei che i miei figli non associassero questi giorni all’ansia, alla preoccupazione, alla rabbia o alla rassegnazione, anche se sono sensazioni che molto probabilmente ci troveremo a vivere.
Allora che fare?
Non ha senso pensare di farsi vedere sempre sereni e sorridenti dai figli, anche quando non lo siamo: non riusciremo a fingere tanto a lungo e in ogni caso loro capirebbero molto bene che nascondiamo qualcosa. Molto meglio far trasparire quello che si prova (con le dovute cautele!) e spiegare loro il motivo di quel vissuto, con parole adatte all’età di ciascuno. I figli hanno il diritto di capire il motivo per cui i genitori sono preoccupati o tristi, spiegarglielo dà loro modo di comprendere la realtà che li circonda e di sapere che hanno un potere su di essa, senza sentirsi in balia di qualcosa di incontrollabile.
Un altro utile consiglio è quello di cercare insieme ai figli una strategia per prendersi cura delle emozioni che men mano emergono, per superarle insieme.
In questo modo anche questa emergenza può diventare occasione per educare alla competenza emotiva (e questo farà di certo bene a tutti!)
Le giornate con figli a casa sono lunghe, sembrano interminabili, ci sono momenti in cui non si sa più cosa proporre loro per farli stare tranquilli e al tempo stesso non sempre incollati alla tv, allo smartphone o alla playstation…
Un’idea potrebbe essere allora quella di organizzare le giornate in modo che ci siano tempi precisi dedicati alle varie attività, in maniera più o meno stabile, un po’ come succede con l’orario scolastico.
Sapere che ogni attività ha un periodo di tempo specifico e contingentato aiuterà i bambini ed i ragazzi ad orientarsi in queste giornate noiose ed aiuterà i genitori ad avere un ordine mentale in cui muoversi.
Per cui ci sarà il tempo dei compiti, il tempo dei giochi in scatola, il tempo per i social e quello per i videogiochi, il tempo per la tv e quello per le chiacchiere in famiglia.
Si può decidere se organizzare giornate tipo simili tra di loro oppure fare una sorta di programma settimanale. In ogni caso avere un’organizzazione di questo tipo aiuterà a rendere anche questi giorni fruttuosi,a fare in modo che tutti sappiano cosa aspettarsi e a non farsi sopraffare dalla noia.
Questa carrellata di consigli prosegue con un suggerimento un po’ diverso dagli altri: date spazio alla fantasia!
Per chi ha figli più grandi questo può voler dire dare loro la possibilità di inventarsi nuovi modi di vivere serenamente queste giornate, usando tutta la loro creatività per staccandosi da social e videogiochi e non pensare solo ai compiti da fare. Sarà allora un tempo buono per dedicarsi a un hobby sempre tralasciato o per scoprire nuove risorse o abilità che non si pensava di avere. Sarà un tempo buono per riscoprirsi parte della famiglia e per dare il proprio contributo fantasioso alla vita di casa. Ma chiaramente questo sarà possibile solo nella misura in cui anche i genitori si metteranno in gioco a fare altrettanto e saranno capaci di coinvolgere e dare suggerimenti.
Per chi ha figli più piccoli la fantasia sarà l’arma principale per eliminare la noia, inventando cose nuove da fare che possano coinvolgere i bambini e farsi sentire al centro dell’attenzione almeno per qualche ora della giornata. Basterà recuperare i giochi della propria infanzia, proporre di fare un po’ di attività fisica, coinvolgere nel cucinare o nel pulire casa, prendere spunti dai tutorial che girano sul web e modificarli a proprio uso e consumo.
Insomma ognuno di noi, anche se non lo sa, ha una quantità di creatività e fantasia che non sempre ha modo di usare: è il momento di rintracciarle e dare loro libero sfogo!
Il quinto consiglio mira a preservare la salute mentale dei genitori: PRENDETEVI CURA DI VOI STESSI!
Quelli che stiamo vivendo e che ci aspettano sono giorni in cui avremo da pensare ai nostri figli ancor più del solito. Se a ciò si aggiunge il lavoro dentro e fuori casa, il tempo per noi stessi sarà veramente poco.
I nostri pensieri saranno spesso orientati all’emergenza che stiamo vivendo, potremo essere preoccupati e poco inclini a fare qualcosa di buono per noi. Ma se vogliamo essere figure positive per i nostri figli, capaci di trasmettere un buon esempio, dobbiamo ritagliarci spazi di cura per noi stessi.
Spazi che siano di nutrimento e in cui (nel limite del possibile) dobbiamo tenere fuori figli e altri familiari, se è questo che ci fa stare bene.
Potrà essere una doccia un po’ più lunga, un tazza di tè in solitudine, qualche pagina del libro che ci aspetta sul comodino o una puntata della serie preferita in tv… non importa cosa, l’importante è dedicarsi del tempo che sia un momento di cura per sé! Senza sentirsi in colpa!
Stare da soli è un bisogno naturale e ancora più comprensibile in un momento di reclusione forzata. Prendersi cura di questo (come di altri bisogni) è fondamentale per resistere!
Concludo con un consiglio valido in ogni istante della vita di un genitore: la cosa più importante che possiamo (e dobbiamo) fare è esserci nella vita dei nostri figli. Il che vuol dire essere per loro una presenza di qualità.
Non saranno i giochi che facciamo con loro, i lavoretti che inventiamo per loro o i cibi succulenti che portiamo in tavola che i nostri figli ricorderanno. O meglio , ricorderanno anche quelli, ma nella misura in cui attraverso queste cose avremo saputo donar loro il nostro esserci per loro, trasmettere una presenza significativa. Il che vuol dire focalizzare tutte le nostre energie e la nostra attenzione quando stiamo con loro, guardarli mentre ci parlano, ascoltare le loro emozioni, infondere serenità e fiducia, prima di tutto in loro stessi.
Molti genitori in questi giorni, pur stando a casa, hanno il lavoro a cui pensare: non serve stare 24 ore al giorno con i bambini, ma quel tempo trascorso con loro deve essere solo per loro. Altri saranno alle prese con timori e preoccupazioni, magari anche con un lutto particolarmente difficile da elaborare: non occorre fingere, ma ritagliarsi degli attimi sereni in cui stare con i propri figli senza che gli altri pensieri prendano il sopravvento.
In questa presenza semplice ed autentica riusciremo a trasmettere loro tutto il nostro amore!